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All’ASCO 2011 di Chicago, il Meeting annuale della Società americana di Oncologia clinica, si sono tenute conferenze interessanti per la ricerca oncologica e con circa seimila presenze, questo per farci capire quanto il tema cancro stia a cuore e nella testa di ognuno di noi. In una delle conferenze è stato reso pubblico uno studio che cambierà la battaglia contro il tumore al cervello, ma che non l’ha vinta del tutto. Ovviamente stiamo parlando del caso più grave di tumore al cervello, il glioblastoma.
L’University Hospitals Case Medical Center di San Francisco e la Columbia University hanno condotto la ricerca su pazienti affetti da questo tipo di tumore, somministrando loro dei vaccini altamente personalizzati. Il farmaco utilizzato, l’HSPPC-96, isola una proteina da shock termico; successivamente la proteina tumorale addizionata di un coadiuvante o di un farmaco che ne potenzi l’azione, viene reintrodotta nel paziente stesso attraverso la pelle.
La terapia deve iniziare all’incirca cinque settimane dopo l’intervento chirurgico e consiste in quattro iniezioni settimanali, seguite da iniezioni bi-settimanali per un massimo di 52 settimane.
Il Dottor Andrew Sloan autore dello studio e direttore del Centro tumore cerebrale e neuro-oncologia della University Hospitals Case Medical Center, ha spiegato: “Il vaccino, sviluppato dal ricercatore principale della Brain Tumor Research Center alla University of California Andrew Parsa, è costituito da cellule tumorali dello stesso paziente, in modo che sia specifico e unico per il particolare tumore di quel paziente: per ora è la massima applicazione della medicina personalizzata. I risultati ottenuti sono molto positivi per i pazienti affetti da questa forma mortale di tumore”. Infatti, il farmaco HSPPC-96 è in grado di aumentare la sopravvivenza di malati da 3/5 a 11 mesi.

Fonte: molecularlab

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