• Novembre 22, 2024 4:51 am

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Secondo fonti ufficiali tedesche la causa dell’epidemia di E.coli è da individuarsi nei germogli di fagiolo “mung” (che in Italia chiamiamo comunemente «germogli di soia», pur non essendo generati dal legume in sé) e germogli di alfa-alfa (l’erba medica). Lo ha annunciato Reinhard Burger, direttore dell’istituto Robert Koch, che si è riunito venerdì mattina a Berlino con i membri dell’Ufficio federale per la tutela dei consumatori e la sicurezza alimentare e dell’Istituto federale per la valutazione dei rischi. L’istituto ha invece scagionato cetrioli, pomodori e lattuga. Il bilancio delle vittime dell’epidemia di E.coli venerdì è salito a 31 (30 tedeschi e una svedese): una donna di 75 anni è morta in Bassa Sassonia, ha dichiarato il responsabile della Salute del Land. E circa 3mila malati nel giro di cinque settimane. Determinata, almeno così pare, l’origine dell’infezione, resta da capire come mai la produzione di questi germohli sia stata contaminata. Per Alfredo Caprioli, direttore del laboratorio dell’Istituto Superiore di Sanità (centro di riferimento europeo sull’E.coli). che i germogli fossero responsabili dell’epidemia «era una cosa molto plausibile anche prima della conferma tedesca. Questo spiegherebbe perché la patologia è stata così circoscritta: essendo piantine molto delicate non sono mai vendute troppo lontano dalla zona di produzione». La loro delicatezza inoltre fa sì che «non siano coltivati in terra, ma in vaschette con acqua e sali nutrienti, e a temperature abbastanza elevate. In pratica, lo stesso metodo che utilizziamo noi in laboratorio per coltivare un batterio: è l’habitat ideale».

fonte: corriere.it

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