Dr.ssa Patrizia Pugliese – Responsabile del Servizio di Psicologia dell’ Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e Istituto Dermatologico San Gallicano
Dr.ssa Barbara Costantini – Servizio di Psicologia Policlinico Universitario “Agostino Gemelli”
Ogni fase della malattia oncologica può determinare elevati livelli di sofferenza psicologica correlati all’angoscia di morte ed alla paura dei cambiamenti nelle aree della qualità della vita nella fase diagnostica; al significato psicologico attribuito ai diversi trattamenti medici, al confronto con gli effetti collaterali, ai vissuti di abbandono e alla paura della ripresa di malattia alla fine dei trattamenti medici.
Le pazienti si confrontano con i cambiamenti di alcune aree significative della qualità della vita quali il funzionamento sessuale e riproduttivo, il funzionamento cognitivo, l’immagine corporea, le relazioni interpersonali e sociali nella fase di follow-up. Porre l’accento sui loro bisogni significa considerare la malattia nei suoi aspetti biologici, psicologici e sociali ed affrontarla facendosi carico di tale complessità. Le loro storie testimoniano il profondo impatto che la malattia ed i suoi trattamenti determinano sulla globalità della persona, intaccando l’integrità fisica, psicologica e sociale e, quindi, l’identità stessa delle donne.
Dr.ssa Patrizia Pugliese
Le donne oncologiche di oggi vogliono essere più informate sulla prognosi, sul decorso terapeutico e sui possibili risultati, sui cambiamenti nelle aree della loro vita e sulla possibilità di fare riferimento a fonti di supporto in grado di restituire loro una propria dignità, che passa anche attraverso lo star bene con se stesse, con il proprio corpo e con gli altri.
Le pazienti, durante e dopo le cure, devono spesso affrontare eventi carichi di sofferenza psicologica, quali ad esempio l’insorgenza di problematiche specifiche come il linfedema dell’arto ed il corredo sintomatologico della menopausa indotta. Gli effetti collaterali del trattamento ormonale – corredo sintomatologico della menopausa, disturbi cognitivi, alterazioni dell’umore, alterazioni del ritmo del sonno, “fatigue”, disfunzioni sessuali – vengono vissuti come responsabili di peggioramento della qualità della vita.
La terapia neo-adiuvante, volta a ridurre le dimensioni del tumore prima dell’asportazione chirurgica, causa ricadute psicologiche spesso sottovalutate. l malati che vi si sottopongono accusano elevati livelli di distress psicologico legati al significato di attacco all’integrità corporea per la persistenza nel corpo del cancro, che non può essere immediatamente estirpato, controllato, e viene vissuto come qualcosa che invade tutte le parti sane.
E’ proprio dal confronto assolutamente soggettivo che le pazienti oncologiche fanno con i cambiamenti determinati dalla malattia e dai suoi trattamenti che nascono i bisogni, che principalmente sono di informazione, autostima, sicurezza, supporto psicologico e riabilitazione. Le donne chiedono inoltre di poter contare su una relazione significativa con i propri operatoti di riferimento, all’interno della quale sia possibile esprimere le proprie necessità e ricevere risposte, condividere la scelta terapeutica, e considerare la qualità della vita come elemento integrato alla cura medica.
Il Servizio di Psicologia del nostro Istituto attua interventi psicologici in tutte le fasi della malattia, dalla diagnosi alla fase terminale ed integrati alla cura medica. Tale modello si avvale di un ventaglio di attività psicologiche diversificate quali la rilevazione precoce ed il trattamento del distress psicologico, la presenza degli psicologi di reparto, l’inserimento dello psicologo come figura stabile nei Disease Management Team (DMT), l’affiancamento della figura psicologica a quella medica negli ambulatori dove si affrontano gli esiti dei trattamenti o nell’ambulatorio del dolore dove è più significativa la considerazione ed il trattamento della componente psicologica del sintomo. Tale attività psicologica integrata favorisce una assistenza di qualità in grado di rispondere unitariamente ai bisogni fisici, psicologici e sociali delle pazienti e di trasformare l’esperienza cancro in un’esperienza di crescita.
La testimonial per questo argomento è una giovane paziente che racconta come e quanto il supporto psicologico l’abbia aiutata ad affrontare la patologia oncologica che l’ha colpita.
Dr.ssa Barbara Costantini
La dr.ssa Costantini presenta l’attività di supporto psicologico che si svolge nel reparto di Ginecologia Oncologica del Policlinico A.Gemelli di Roma, che pure da anni tratta le sue pazienti con un approccio multidisciplinare, che prevede numerosi interventi specialistici durante l’iter della malattia.
Il supporto psicologico viene offerto alla paziente e alla sua famiglia, e rappresenta un servizio integrato nel sistema di cura. Viene attentamente curata la comuninicazione tra i tre sistemi Famiglia, Paziente, Equipe medica e alle dinamiche affettivo-emotivo-relazionali che lo Psico-oncologo deve gestire e riattivare laddove si verifichi un blocco del processo di cura.
Particolare attenzione viene inoltre prestata alla diade madre-figlio e all’impatto che ha su di essa la patologia neoplastica ginecologica che ha colpito la madre.
La testimonial che interviene è la figlia di una paziente che ha potuto accompagnare la madre nel suo percorso di malattia con il sostegno di tutta l’Equipe.