Nei dolci o nelle insalate, per esaltare il sapore di certi formaggi oppure per addolcire qualche bevanda troppo amara; comunque la metti, un pizzico di miele ci sta bene. E se sin da bambini ci hanno insegnato che quando la gola brucia e si abbassa la voce un buon chiucchiano di miele può essere d’aiuto, oggi i ricercatori dicono che il prodotto può essere estremamente utile anche in caso di infezioni batteriche, in questa eventualità occorre, però, assumerne una particolare tipologia: il miele di mirto australiano.
Una ricerca condotta dal QAAFI (Queensland Alliance for Agriculture and Food Innovation), in collaborazione con l’Australian Organic Honey Company and Medi, ha rilevato che questa qualità di miele, che deriva dal Leptospermum polygalifolium – una specie della pianta di mirto molto diffusa lungo la costa australiana orientale – contiene elevati livelli di un composto antibatterico: il Methylglyoxal (MGO). Gli studiosi non solo sostengono che anche in piccole quantità il miele australiano sia in grado di esplicare le sue proprietà antibatteriche, ma ritengono che esso possa essere impiegato con successo nel trattamento delle infezioni batteriche resistenti ai farmaci.