Secondo quanto emerso durante la X Conferenza della Parti della Convenzione per la Biodiversità, CBD, tenuta a Nagoya, Giappone, a fine ottobre, vi sarebbe una crisi di estinzione dei vertebrati, con un quinto delle specie minacciate.
Da questa ricerca, alla quale hanno contribuito scienziati da ogni parte del mondo, fra cui Luigi Boitani e Carlo Rondinini dell’università “La Sapienza” di Roma, sembra, infatti, che delle 25 000 specie, tra mammiferi, uccelli, anfibi, già considerate a rischio, rientranti ciò nella lista rossa IUCN, 50 di queste ogni anno si avvicinino sempre di più al rischio di scomparsa.
A delineare una situazione così allarmante concorrerebbero una serie di concause riassumibili nella continua e incontrollata alterazione delle biodiversità a causa di azioni umane che non tengono conto delle loro conseguenze.
Dall’America Centrale al Sudest Asiatico, dalle Ande Tropicali all’Australia si sono rilevate marcate perdite, tuttavia un dato positivo è stato evidenziato ed è quello che ha fatto registrare un 20% in meno di declino della biodiversità. Questo dato positivo è da ascrivere alle azioni mirate compiute dall’uomo per preservare il pianeta, in particolare sono state 64 le specie preservate grazie ad azioni mirate .
Fonti: Uniroma 1