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Le origini del Covid – 19: dal salto di specie, alla guerra batteriologica

Biohazard medical team putting contaminated patient on stretcher in lobby

Come ci hanno raccontato, il Covid – 19 appartiene alla famiglia dei Coronavirus come la Sars, la Mers e le influenze. Qual’è stata la causa scatenante del Covid – 19? Ci sono Varie ipotesi, ma nessuna certezza su quale sia stata la vera causa del primo contagio. Circolano varie ipotesi: alcune più probabili, altre meno.

 

Prima ipotesi: rettili

L’origine del coronavirus non è ancora nota. Circolano varie ipotesi. Alcuni scienziati cinesi hanno puntato il dito contro i serpenti, i quali, dopo essere stati infettati dai pipistrelli, avrebbero trasmesso il morbo – nel frattempo mutato – all’essere umano nel mercato di Wuhan
I risultati della nostra analisi evoluzionistica – affermano gli studiosi – suggeriscono per la prima volta che il serpente è il più probabile animale selvatico serbatoio del virus 2019-nCoV”.Altri si dicono scettici. Stando a quanto affermato da David Robertson, un virologo dell’Università di Glasgow, “nulla supporta il coinvolgimento dei serpenti. Ci vuole molto tempo perché questo processo si svolga. Mancano prove che i serpenti possano essere infettati da questo nuovo coronavirus e fungere da ospite”.
Anche il Professore Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani, è dello stesso avviso di Robertson: “La trasmissione del coronavirus dai serpenti è stata esclusa. Questo virus, per essere trasmesso ha bisogno dei mammiferi e non dei rettili”. ( fonte il giornale).

L’Oms invece pensa che le probabilità di trasmissione potrebbero essere pipistrello – altro animale e con un salto di specie uomo: “Il nuovo coronavirus 2019-nCoV, che l’OMS ha deciso di chiamare SARS-CoV2, isolato nell’uomo per la prima volta alla fine del 2019, dalle analisi genetiche e dai confronti con le sequenze di altri coronavirus da diverse specie animali sembra essere originato da pipistrelli. In particolare due coronavirus dei pipistrelli condividono l’88% della sequenza genetica con quella del SARS-CoV2 (rispetto ad altri due coronavirus noti per infettare le persone – SARS e MERS – SARS-CoV2 condivide circa il 79% della sua sequenza genetica con SARS e il 50% con MERS). Come per SARS-CoV e MERS-CoV, si ipotizza che la trasmissione non sia avvenuta direttamente da pipistrelli all’uomo, ma che vi sia un altro animale ancora da identificare che ha agito come una specie di trampolino di lancio per trasmettere il virus all’uomo.

Sul sito PubMed, la letteratura esistente, punta il dito sulla trasmissione pipistrello- ulteriore zootico – uomo: ” La trasmissione zoonotica ( animale -umano) è sospettata come via di origine della malattia. Le analisi genetiche prevedono che i pipistrelli siano la fonte più probabile del 2019-nCoV, sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per confermare l’origine del nuovo virus. L’attuale epidemia di nCoV mette in luce l’ animale selvatico come serbatoio nascosto dei virus mortali e possibile minaccia di zoonosi da spillover. I tentativi riusciti di isolamento del virus hanno spalancato le porte allo sviluppo di una migliore diagnostica e di vaccini efficaci che aiutano a combattere la diffusione del virus in aree più nuove“.

Sempre sul sito PubMed (ricordo che è il sito più accredito per le pubblicazioni scientifiche a livello mondiale), appare un’ulteriore conferma della trasmissione animale uomo, ma con sfumature e ipotesi leggermente differenti: “La maggior parte dei casi iniziali aveva visitato il mercato ittico meridionale di Wuhan a Wuhan vendendo anche vari animali esotici vivi . Basato sulla trasmissione iniziale da uomo a uomo limitata e sul raggruppamento tempestivo di casi nel mercato huanan tra gli uomini anziani, insieme alla conoscenza del fatto che i coronavirus derivano da animali e dalla relazione di SARS-CoV-2 con il coronavirus di pipistrello , è probabile la trasmissione zoonotica in primo luogo. Per mirare alle azioni, sono necessarie azioni epidemiologiche simili ai casi umani con esposizioni di animali o alimenti. Secondo le informazioni attuali, una contaminazione eccezionalmente ampia del mercato dei frutti di mare potrebbe spiegare l’avvio dell’epidemia di SARS-CoV-2 . Serbatoi di frutti di mare, contaminazione dell’aria da parte di animali vivi o roditori sono possibilità, ma gli animali venduti normalmente provengono da varie fonti. La modalità di trasmissione potrebbe diventare più chiaro in futuro: di solito nelle indagini sulle epidemie, il senno di poi è facile, ma per ora le informazioni sulla fonte iniziale di questa epidemia sono limitate“.
Quindi una prima ipotesi ancora da verificare è la trasmissione da un animale (pipistrello?) ad un’ altro animale (mister X) e poi con un salto di specie all’uomo.

Seconda ipotesi: non sono stati gli animali

Alcuni scienziati cinesi ritengono che il coronavirus possa non essersi originato al mercato ittico di Huanan, nel cuore della città di Wuhan. È vero, in Cina mercati del genere vendono anche animali selvatici, molti dei quali (pipistrelli e serpenti) sospettati principali nella trasmissione del virus all’uomo. Eppure un team di ricercatori ha analizzato i dati di 93 campioni di Covid-19 provenienti da 12 Paesi differenti ha fatto una scoperta che potrebbe cambiare le carte in tavola i dati genomici dell’agente patogeno suggeriscono che il virus possa provenire dall’esterno del mercato e non, come fin qui sostenuto, dal suo interno. Il report contente questo studio è consultabile online dal 21 febbraio. Studi del genere, che aiutano a rintracciare la fonte dell’epidemia, sono di grande significato per trovare il paziente 0 , determinare l’ospite intermedio, controllare l’epidemia e impedirne la diffusione. Si ipotizza addirittura che la trasmissione da uomo a uomo possa essere iniziata molto prima di gennaio, addirittura nel tardo novembre 2019.(fonte tgcom24). La stessa notizia è stata riportata da parecchie agenzie di stampa: ” Uno studio prodotto da alcuni scienziati della South China University getta nuove ombre sulle prime fasi di diffusione del coronavirus. Secondo fonti ufficiali, il virus sarebbe stato trasmesso all’uomo da pipistrelli contaminati venduti in un mercato del pesce di Wuhan“. I biologi Botao Xiao e Lei Xiao, nel loro rapporto, hanno invece scritto che il coronavirus avrebbe avuto origine in un laboratorio vicino al mercato della città epicentro dell’epidemia. Gli scienziati hanno contestato la versione ufficiale secondo la quale l’agente patogeno si sarebbe trasmesso direttamente dai pipistrelli all’uomo in quanto la probabilità che questi animali potessero volare sopra il mercato era “molto bassa”. Inoltre, come risulta dalle testimonianze, il pipistrello non sarebbe un cibo venduto in città e in particolare in quel mercato”. (fonte Agenpress).
Anche questa ipotesi è tutta da verificare e come spesso accade qualcuno la riporta, altre agenzie la rilanciano e poi altri la smentiscono

Prima Ipotesi Complottista: guerra economica batteriologica

Nella puntata del 30 gennaio 2020 della trasmissione Coffee Break di La7, invece, il cospirazionismo sulle origini del virus ha cambiato colpevole: gli Stati Uniti. Il fondatore del partito «sovranista» Vox Italia, Diego Fusaro, ha detto che il coronavirus ha «un’intelligente strategia filo-atlantista» perché «emerge proprio nel momento di massima criticità del rapporto tra USA e Cina» e «va a scompaginare il mondo cinese mettendolo in ginocchio». Non esistono prove, e di certezze nemmeno l’ombra; ma poco importa: «siamo nel tempo delle guerre batteriologiche e delle armi chimiche di distruzione di massa – chiosa Fusaro – quindi non trascurerei questa pista». Tale ipotesi è stata rilanciata e confermata anche sull’emittente bioblu di Claudio Messora, sempre dallo stesso Fusaro e poi da un giovane ricercatore Gabriele Vietti, autore dell‘articolo Covid – 19 e complottismo:Chi considera cospirazionista e inverosimile l’idea che l’epidemia del Covid-19 possa essere stata causata dagli Stati Uniti è un idiota che non sa quel che dice. Basteranno ai più testardi i due articoli accademici citati in fondo per dimostrarlo. Come possiamo distinguere un’epidemia “naturale” da un attacco biologico? Data la natura degli attacchi biologici, che normalmente non lasciano prove, stando alle prove, solitamente non possiamo: quindi è sciocco dire che, senza prove, è fantasiosa l’eventualità che si tratti di un attacco biologico. Come con gli incendi dolosi dobbiamo considerare i moventi, l’opportunità, la capacità, l’occasione, i precedenti, la natura dell’evento e la mentalità del sospettato, ma a maggior ragione, perché chi appicca un incendio lascia comunque molte più tracce del suo gesto“. (fonte libreidee).  A supporto della sua tesi, Gabriele Vietti cita due articoli accademici:
1) Grunow, Finke (German Armed Forces Medical Academy, Department of Studies and Sciences, Institute of Microbiology, Munich, Germany), A procedure for differentiating between the intentional release of biological warfare agents and natural outbreaks of disease: its use in analyzing the tularemia outbreak in Kosovo in 1999 and 2000, Clinical Microbiology and Infection vol. 8, 8, 510-521 (2002). Tale articolo è stato pubblicato su PubMed (ricordo che è il sito più accredito per le pubblicazioni scientifiche a livello mondiale).

2)  Maj Noah, LTC Sobel, Biological Warfare Training: Infectious Disease Outbreak Differentiation Criteria, Military Medicine vol. 163, 4, 198-201 (1998)

Seconda Ipotesi Complottista: I giochi di Wuhan

I Giochi militari mondiali (Cism Military World Summer Games 2019) si sono svolti a Wuhan dal 18 al 27 ottobre 2019 e hanno partecipato oltre 10.000 atleti provenienti da tutto il mondo, Stati Uniti compreso. Atleti provenienti da quasi 140 Paesi per sfidarsi in 27 sport nel corso di 300 eventi. Insomma, un appuntamento mondiale a cui hanno partecipato migliaia e migliaia di persone. Come scrive il giornale: “Poche settimane fa il Southern Weekly ha scritto che durante la competizione cinque atleti stranieri – sui quali è stato mantenuto il riserbo sulla nazionalità – sono stati trasportati al City Jinyintan Hospital “a causa di malattie infettive importate e trasmissibili”. Appena la notizia è stata rilanciata sulla rete, molti utenti cinesi hanno collegato la rassegna iridata internazionale alla possibile diffusione del Covid-19 a Wuhan e da lì in tutta la Cina. Il direttore del City Jinyintan Hospital, Zhang Dingyu, ha dovuto spiegare che quei pazienti “soffrivano di malaria”. Niente a che fare con il nuovo coronavirus che sarebbe esploso di lì a poche settimane nella stessa megalopoli. Eppure l’ospedale, non appena ricevuta la segnalazione dei cinque soggetti infettati, lanciò un piano di emergenza per le malattie infettive, avviando un trattamento di isolamento per i contagiati. C’è tuttavia un grande punto interrogativo: in quei giorni nessuno sapeva cosa fosse il Covid-19 e nessuno sapeva ancora come diagnosticarlo. Tra l’altro molti sintomi della malaria sono simili a quelli del nuovo coronavirus”. (fonte il giornale). Tale ipotesi sembrava finita nel dimenticatoio e invece è stata rilanciata con forza dal governo cinese, infatti sul proprio profilo Twitter, Zhao Lijian, portavoce e vicedirettore del Dipartimento Informazione degli Esteri cinese, ha scritto: “Prendetevi pochi minuti per leggere un altro articolo. È così sconvolgente che ha cambiato molte cose nelle quali credevo… Può essere stato lo US Army a portare l’epidemia a Wuhan. Serve trasparenza. Gli Usa ci devono una spiegazione“. Zhao Lijian fa riferimento all‘articolo pubblicato sul sito globalresearch, dal titolo: COVID-19: Further Evidence that the Virus Originated in the US  
Nell’articolo si conferma che: ” Il medico taiwanese ha notato che nell’agosto del 2019 gli Stati Uniti hanno avuto una raffica di polmoniti polmonari o simili, gli americani hanno accusato il “vapore”  rilasciato dalle sigarette elettroniche, ma che, secondo lo scienziato, i sintomi e le condizioni non potevano essere spiegati da sigarette elettroniche. Ha detto di aver scritto ai funzionari degli Stati Uniti dicendo loro che sospettava che quelle morti fossero probabilmente dovute al coronavirus. Afferma che i suoi avvertimenti sono stati ignorati. Immediatamente prima di ciò, il CDC ha completamente chiuso il principale bio-laboratorio dell’esercito americano a Fort Detrick, nel Maryland, a causa dell’assenza di garanzie contro le perdite di agenti patogeni, emettendo un completo ordine di “cessare e desistere” ai militari.  È stato subito dopo questo evento che è nata l’epidemia di “sigaretta elettronica”. e i militari che hanno partecipato ai campionati mondiali di Wuhan, provenivano da Fort Detrik e questo spiegherebbe anche l’impossibilità di trovare il  paziente 0“.

Ci sono ulteriori teorie, ma ne parleremo nei prossimi post.

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