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Spiaggiamento delle Balene, colpa dei sonar

Recentemente centinaia di cadaveri di balene, hanno invaso le spiagge della Tasmania, un fenomeno simile era avvenuto nel 2007 anche lungo le coste della Gran Bretagna. Talvolta piccoli gruppi di questi giganteschi mammiferi  nuotano vicino alla riva e si arenano sulle spiagge, ma è impossibile che questo fenomeno riguardi un numero così elevato di balene, che generalmente nuotano disperse in una enorme porzione di territorio. Molti veterinari e biologi marini stanno tentando di rintracciarne le cause, ma una teoria è già stata elaborata nel 1996. Il Pelagus Research Institute, in Grecia ha iniziato questa attività di ricerca a metà degli anni ’90, ed ha collegato lo spiaggiamento dei mammiferi ai sonar usati dalla marina. La loro ricerca venne pubblicata su Nature nel 1996. La Nato all’epoca si trovava nei mari della Grecia, svolgendo test che implicavano l’uso di impulsi sonar,  proprio in quel periodo furono ritrovati 12 cadeveri di balene sulla spiaggia. Secondo gli scienziati del Pelagus Research Institute, è certamente l’attività del sonar a disturbare le balene a farle convergere in un’unica area e a causare la loro morte.  L’ultimo episodio, avvenuto sull’Isola della Tasmania ha coinvolto più di 300 esemplari, di cui 130 sono stati ritrovati morti, mentre 200 sono stati riportati prontamente a largo. In Australia si tratta del terzo spiaggiamento in tre mesi, per un totale di 500 balene.

Fonte: CosmosMagazine.com

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