Secondo quanto riportato da un articolo pubblicato di recente sul British Journal of Nutrition, a seguito delle analisi realizzate su un gruppo della tribù dei Masai e degli Hadzabe, le popolazioni dei paesi, cosiddetti sviluppati, sono molto più fragili di quelle africane, perché hanno rinunciato alla vita all’aria aperta. Gli scienziati hanno verificato quali sono i livelli di Vitamina D presenti nel sangue di queste tribù ed hanno scoperto che arrivano 115 nmole per litro, al contrario di noi occidentali che ne abbiamo in media 30-60 per litro.
Che differenza c’è fra noi e loro? La differenza è che il nostro sistema sociale ci porta a passare la maggioranza del tempo davanti ad un computer al riparo di un tetto, queste persone invece sono abituate a passare la loro vita all’aria aperta sotto i raggi del sole. Purtroppo il buco dell’ozono e i cambiamenti climatici hanno portato la medicina a fare un’aspra battaglia contro gli effetti dei raggi UVB che possono provocare il cancro, questi stessi signori hanno però dimenticato di dire che il sole è la principale fonte di produzione della Vitamina D; nel senso che, per diventare sani e longevi non basta aumentare l’esposizione al sole, in modo responsabile naturalmente, ma è necessario seguire una dieta ricca e variegata di alimenti come: l’olio di pesce, il calcio e il magnesio; poiché sono questi a introdurre la Vitamina nel nostro corpo, mentre il sole consente alla pelle di metabolizarla.