Quante ore passate sui banchi di scuola a sognare di essere altrove, per, poi, essere bruscamente riportati alla realtà dalla voce dell’insegnante:”Non stare sulle nuvole”. Ma non è soltanto durante l’adolescenza che capita di estraniarsi da quello che accade intorno. Tutti noi, ogni giorno, ci portiamo con la mente in un luogo diverso da quello reale in cui ci troviamo. E per chi pensa che sia una perdita di tempo, dal mondo della ricerca arriva una secca smentita. Diversi studi hanno dimostrato che vagare con la mente, sebbene distolga l’attenzione dagli obiettivi più immediati, è, in realtà, un meccanismo di difesa del cervello che aiuta a mantenere alta l’attenzione nei confronti di problematiche più complesse, oltre a stimolare la creatività, qualità anch’essa spesso indispensabile per approcciare alle difficoltà della vita. Kalina Christoff, ricercatrice presso la University of British Columbia in Canada, ha rilevato, mediante osservazione con risonanza magnetica, che mentre si sogna ad occhi aperti si attivano specifiche aree del cervello che rivestono un ruolo importante per la risoluzione dei problemi, mentre in passato si riteneva che queste zone fossero attive soltanto nei momenti più cruciali. I risultati della ricerca sembrerebbero, quindi, suggerire che sognare da svegli possa essere utile per preparare il cervello a sostenere situazioni difficili.
Fonti: Pourfemme