Nonostante i raccolti mondiali di cereali siano stabili a 2,2 miliardi di tonnellate e le previsioni danno i raccolti di grano in calo del 5%, da un’analisi dei dati Fao, emerge una diminuzione degli affamati; calati per la prima volta in 15 anni del 9,6%, è quanto afferma in una nota la Coldiretti. Dopo le calamità naturali avvenute durante l’estate infatti, i dati erano allarmanti. Secondo esperti della Fao è necessario adottare adeguati provvedimenti, poiché la distruzione dei raccolti di grano è stata talmente devastante da incorrere nel rischio di una nuova crisi alimentare. Il calo delle popolazioni denutrite infatti non è dovuto ad una maggior produzione, ma a migliori strategie di redistribuzione delle risorse. Per fare un esempio il 30% del cibo acquistato in Italia, che a causa degli sprechi finisce nella spazzatura, sarebbe sufficiente a sfamare due volte l’intera popolazione del Burundi.