• Novembre 21, 2024 6:01 pm

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meccanica-quantistica-cellule-tumoraliContinua l’intervista al Professor Giuseppe Genovesi sul cancro e quali implicazioni potrebbero avere le nuove scoperte della meccanica quantistica nell’approccio ad una malattia, il cancro, assolutamente fuori dalla norma. In realtà definire il cancro una malattia è sbagliato, infatti dovremmo parlare di malattie tumorali. Il tumore al seno è diverso dal tumore al polmone, diverso dal tumore al colon e così via.Per questo motivo la medicina ufficiale è in crisi e non riesce a trovare soluzioni accettabili ad un fenomeno ancora parzialmente misterioso. Le cellule tumorali presentano anche una particolarità non di poco conto sono immortali. Prima di continuare con l’intervista al professor Genovesi, spieghiamo alcuni presupposti su cui si basano tali dissertazioni. Potremmo partire da lontano, considerando la filosofia di Vitruvio, per passare a Cartesio, continuando con Leonardo, per arrivare ai giorni nostri, ma preferiamo concentrare l’attenzione sull’equazione della materia di Heisenberg, scoperta da Pannaria con la discontinuità della materia aggregata. Heisemberg si, ma tale fisica quantistica è soprattutto una scoperta italiana. Fermi, Marconi, Severi e Pannaria. Prima di arrivare alla disuguaglianza di Bell, vorremmo riportare una citazione di uno dei più grandiscienziati italiani, Francesco severi:”la comprensione dei fenomeni è ciò a cui aspira ardentemente lo spirito umano: però questa comprensione non ha un valore che permane, ma è transitoria in funzione della conoscenza del momento. Bisogna che la scienza non sia più soltanto scienza, ma si elevi fino alla sapienza e dimentichi perciò – almeno come sosta – di essere stata creata sul principio di causalità e che tenga d’occhio le finalità e abbia la visione dell’armonia presente e la ragione del cuore” Partendo dal presupposto che “lo spazio non è vuoto”, potremmo “immaginare di sorvolare l’oceano con un jet. Da quel punto di osservazione ottimale. la superficie sembra perfettamente uniforme e vuota. Sappiamo che se fossimo su una barca, vedremmo enormi onde tutt’intorno. Così si comporta il vuoto. Su grandi distanze – ovvero quelle che sperimentiamo come esseri umani – lo spazio ci appare completamente vuoto. Ma se potessimo analizzarlo da molto vicino vedremmo tutte le particelle quantistiche entrare e uscire dal nulla”. I fisici chiamano tali particelle “fluttuazioni del vuoto”. 

E arriviamo alla disuguaglianza di Bell. La disuguaglianza di Bell è la formulazione moderna di un famoso paradosso escogitato da fisici Einstein-Podolsky-Rosen per dimostrare che la meccanica quantistica non poteva essere considerata una teoria esatta o quantomeno completa. Sia il paradosso di Enstein e compagni che la disuguaglianza di Bell non poterono essere verificati sperimentalmente prima del 1982. Da quell’anno l’Università di Parigi approvò una serie di esperimenti con Alain Aspect, i quali permisero di seguire l’evoluzione spazio-temporale di coppie di particelle emesse da un’unica sorgente e dirette verso rivelatori lontani. Senza entrare in dettagli tecnici, Aspect con i suoi esperimenti dette ragione a Bell.
Bell dice questo:” Si ha localismo quando due soggetti separati da grande distanza esistono indipendentemente l’uno dall’altro, nel senso che l’azione compiuta su uno di essi non modifica in modo sensibile le proprietà oggettive dell’altro”. Per esplicitare al meglio, ecco cosa scrisse Nils Bohr:” tra due particelle (correlate) che si allontanano l’una dall’altra nello spazio, esiste una forma di azione-comunicazione permanente, … … Anche se due fotoni si trovassero su due diverse Galassie continuerebbero per sempre a rimanere un unico ente … …”. Quindi la meccanica quantistica prevede ampie “deroghe” alle possibilità di influenze a distanza.

La meccanica quantistica ha iniziato a rivoluzionare la visione del mondo e di noi stessi. La vita è un miracolo, nessuno dovrebbe imprigionare la spirito di conoscenza di ogni individuo su questo pianeta con la paura della sopravvivenza e i disastri della convivenza fra esseri umani. Purtroppo la conoscenza è per pochi e spesso la manipolano per condizionarci e costringerci a vivere con le incombenze quotidiane. L’arma della paura, del terrore psicologico, della solitudine, vengono utilizzate per fermare le domande profonde che albergano nei nostri spiriti. Spesso la ricerca è un traffico di soldi verso “scienziati compiacienti” e i risultati sono inutili. Il cancro mentre miete vittime e sofferenze, pone continue domande e  mette in crisi la “scienza ufficiale” incapace di dare risposte. Le cellule tumorali con la lòro immortalità in ambiente umano, spazzano via antiche credenze e aprono scenari nuovi, ridicolazzano la scienza ufficiale, aprono le premesse a nuove scoperte. Ma pongono una domanda rivoluzionaria per tutto il genere umano:”La vecchiaia è una malattia?“. Nel prossimo articolo continuerà con l’intervista a Genovesi.

Se vuoi approfondire tali argomenti, puoi farli leggendo i seguenti libri:

La fisica della vita: La nuova scienza della biologia

 

                         

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