14.700 anni fa gli esseri umani erano cannibali, questo è quanto meno ciò che ipotizzano gli antropologi anche se fino ad oggi non è stato possibile avere certezze al riguardo e tanto meno capire se questa pratica fosse dovuta ad esigenze di sopravvivenza o a pratiche di natura rituale. Un gruppo di studiosi guidati dalla professoressa Bello del Museo di Storia Naturale di Londra ha presentato durante una Conferenza sullo sviluppo dell’evoluzione umana i risultati della ricerca condotta sui resti rinvenuti nelle grotte di Gough nella contea inglese del Sumerset. Ebbene secondo le analisi di Silvia Bello 14.000 anni fa la pratica del cannibalismo era ampiamente diffusa. Il team di ricerca che si è occupato dell’analisi delle ossa rinvenute nella grotta, appartenute a 4 persone fra cui un bambino di tre anni, presentano tutte segni di rosicchiamento. Si tratta di costole e falangi, che secondo gli esperti devono essere state rosicchiate per l’estrazione del midollo osseo. Le ossa presentano inoltre incisioni effettuate con oggetti di pietra, utilizzati probabilmente per ripulirle da legamenti e muscoli.
Secondo la Professoressa Bello l’attività non era dovuta all’assenza di cibo, visto che nella grotta sono stati ritrovati moltissimi resti animali, ma aveva un valore rituale; secondo la ricercatrice i crani dei soggetti devono essere stati trasformati ed utilizzati come delle coppe.
Pubblicato da Irene Giarracca