Yoshiki Sasai è un ricercatore del Riken Center for Developmental Biology di Kobe in Giappone, insieme ai suoi colleghi ha recentemente portato a termine un esperimento con delle cellule staminali per riprodurre una retina. Esperimenti con cellule staminali per la creazione di recettori visivi erano già stati portati a termine con successo, ma non si era mai riusciti a far sviluppare una retina.
L’esperimento è stato realizzato con le cellule staminali di piccoli topi da laboratorio che hanno prodotto una struttura tridimensionale (retina) di 550 millimetri di diametro, costituita di molteplici strati che includono fotorecettori. La scoperta, hanno spiegato i ricercatori, è molto importante perché dimostra in modo definitivo che lo sviluppo dell’organo è dovuto alla cellula e non a fattori esterni. L’occhio di un topolino da laboratorio o di una persona crescono esattamente nello stesso modo, l’unica differenza sta nelle dimensioni. Ma come si è svolto l’esperimento? I ricercatori sono partiti da cellule della retina che hanno formato spontaneamente una pallina di tessuto epiteliale che nel tempo si è gonfiata verso l’esterno fino a costituire una sorta di bulbo chiamato vescicola oculare. La struttura, flessibile, si piega poi su se stessa formando una conca che costituisce la retina, con uno strato esterno (epitelio della retina) e uno interno costituito di strati di cellule: fotorecettori, bipolari e gangli.
Fonte: Science.com