Fino ad oggi si riteneva che i desolati paesaggi marziani fossero completamente statici. Tuttavia recenti rilevamenti sulla sua superficie dimostrano esattamente il contrario. “Marte è ricca di banchi di sabbia con picchi che arrivano fino a 60 metri d’altezza, comparabili a quelli che vediamo in molte zone della terra” ha detto Nathan Bridges, autore del nuovo report pubblicato su Nature, insieme al planetologo e geologo John Hopkins dell’Università del Maryland. Le dune di sabbia sono più scure di quelle terrestri, perché sono prodotte dall’erosione di rocce basaltiche e vulcaniche (ricche di ferro). Anche se l’atmosfera del pianeta rosso è infinitamente più rarefatta di quella terrestre, il vento è abbastanza forte da essere il più probabile responsabile dell’erosione rocciosa e del movimento delle dune sabbiose. I ricercatori hanno studiato la dislocazione delle dune nella vallata di Nili Patera, usando una telecamera, montata sul Mars Reconnaissance Orbiter, che monitora la superficie del pianeta da una distanza di 300 km. Lo studio mostra che la calma che sembra prevalere nella zona non è una condizione ambientale costante né lì né in altri territori, dove ci sono significative raffiche di vento. I calcoli hanno rivelato che il volume delle dune di sabbia è pari a quello di quelle presenti nella Victoria Valley in Antartico. Prima di questo studio molti ricercatori ritenevano che le colline fossero un’eredità fossile poiché non erano state compiute osservazioni dirette. Per completare lo studio sarà tuttavia necessario osservare le condizioni metereologiche, acquisire dati sul vento ed estendere le osservazioni anche ad altre latitudini.
Fonte: CosmosMagazine.com