Fino all’arrivo degli spagnoli l’Impero Inca era il più esteso dell’America Latina, le sue terre includevano parti della Bolivia, del Perù, dell’Argentina, del Cile, dell’Equador e della Colombia; si trattava di un regno composto di dozzine di gruppi etnici, linguaggi, città, templi, fortezze e terrazzamenti. Secondo le fonti storiche più accreditate, il suo ultimo imperatore, Atahualpa, governerà solo dal 1532 al 1533. Atahualpa guadagnò il trono dopo un’aspra battaglia contro l’erede legittimo Huascar ma il regno ebbe vita breve, al termine della guerra civile il neo sovrano dovette affrontare le truppe di Francisco Pizarro: lo fecero prigioniero a Cajamarca, lo costrinsero alla conversione cristiana e lo strangolarono. Nel giugno del 2010 la professoressa Estupinan, in collaborazione con l’Istituto francese di studi andini, ha fatto un’importantissima scoperta vicino la città di Sigchos, a circa 72 Km da Quito. La ricercatrice ha ritrovato un antico sito archeologico Inca costituito da una struttura complessa di mura e acquedotti, che si stendono verso una costruzione dalla forma trapezoidale, realizzata con una pietra finemente lavorata. All’edificio centrale si accede tramite un piccolo viale fortificato, oltre il quale ci si trova di fronte ad una struttura piramidale, che secondo alcuni studiosi fungeva da trono, la stanza è inoltre adornata da un canaletto d’acqua, una sorta di piccola cascata chiamata “the Inca’s bath”. Per George Lomne dell’Istituto di ricerca francese, la scoperta testimonia l’estensione dell’impero che a loro avviso includeva anche la laguna di Quilota e l’area di Pujili. Per i ricercatori il sito apparteneva ad Atahualpa, si trattava di una sorta di feudo personale dell’Imperatore, mentre per la Professoressa Estupinan è qualcosa di più, sono i resti del sepolcro dell’ultimo imperatore, luogo dove i suoi fedelissimi lo seppellirono.
Fonte: CosmosMagazine.com