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Cambiamenti climatici ed evoluzione umana

Peter deMenocal, un paleoclimatologo del Lamont-Doherty Earth Observatory a Palisades, il 17 Febbraio ha presentato al Convegno annuale dell’American Association for the Advancement of Science una teoria che potrebbe spiegare uno degli eventi più importanti per la storia dell’evoluzione umana. Secondo lo scienziato è probabile che 2 milioni di anni fa i territori orientali dell’Africa, avessero un clima umido e piovoso, che consentì la nascita di sconfinate praterie e la nascita di animali da pascolo, condizioni ottimali per lo sviluppo dell’uomo. I ritrovamenti fossili combaciano con questa teoria, così come il reperimento di utensili che i primi ominidi cominciarono a costruire circa 1,5 milioni di anni fa. Secondo lo scienziato il mutamento climatico fu dovuto a una corrente d’acqua calda, che riscaldò l’Oceano Indiano in prossimità dell’equatore.
I territori a ovest si freddarono e quelli a est si riscaldarono.
Ancora oggi, dove l’acqua dell’oceano è calda il clima è umido e piovoso, perché l’acqua evapora prima, aumentando l’umidità nell’aria e quindi le precipitazioni. Per verificare l’esattezza della teoria sono stati raccolti dei sedimenti nelle profondità dell’Oceano Indiano, e sia ad est che ha ovest, i frammenti rivelano un aumento delle temperature.
Sulla base di queste informazioni i ricercatori hanno elaborato una simulazione al computer secondo cui il cambiamento climatico descritto è possibile solo se la temperatura è la stessa in corrispondenza della fascia dell’equatore in tutto l’Oceano Indiano. Ad arricchire le spiegazioni ci ha poi pensato un climatologo dell’Università del Canada, il professor Andrew Weaver, che al meeting ha portato nuove simulazioni dei cambiamenti climatici avvenuti nella storia, per le quali circa 105mila anni fa all’epoca dell’Homo sapiens, ci fu un ulteriore cambiamento, il ghiaccio al nord si spaccò, e gli iceberg fluttuanti nell’Oceano si sciolsero raffreddando l’acqua e cambiando nuovamente il clima africano che divenne più arido, costringendo l’homo sapiens a spostarsi verso il Medio Oriente e l’Europa.

Fonte: ScienceNews.com

 

 

 

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