E’ noto che animali e piante hanno una sorta di orologio biologico, chiamato Circadian rhythms, che regola numerose funzioni corporee. Il corretto funzionamento di questo sistema dipende da fattori ambientali esterni. Grazie agli studi effettuati da un gruppo di ricerca dell’Oregon State University oggi sappiamo con certezza che se questo meccanismo interno smette di lavorare, si innescano processi neurodegenerativi che inibiscono le capacità motorie dell’essere vivente portandolo rapidamente alla morte. Scoperta importante visto che fino a questo momento non era chiaro se l’interruzione del ritmo biologico fosse la causa delle disfunzioni neurologiche o la conseguenza. Gli studiosi hanno condotto una serie di sperimentazioni su dei moscerini da frutta, sia attraverso la variazione dei parametri ambientali che attraverso analisi genetiche, ed hanno scoperto che i geni che regolano questo meccanismo sono gli stessi da migliaia di anni, e sono quegli stessi geni che regolano questa funzione negli esseri umani.
Gli scienziati hanno capito poi che i maggiori fattori di rischio insorgono laddove all’interruzione del meccanismo di regolazione interna si aggiunge la vecchiaia.
La scoperta riveste notevole importanza perché ha chiarito che disfunzioni del sistema di regolazione generano l’insorgenza di malattie neurologiche come l’Alzheimer o il morbo di Huntigton, e che il suo corretto funzionamento contribuisce alla regolazione delle funzioni cellulari, alla produzione di ormoni, al meccanismo di riparazione del DNA, alla regolarità del sonno e all’efficacia delle medicazioni. Per cui l’individuazione di una terapia per il suo ripristino potrebbe essere un’ottima strategia di prevenzione contro numerose patologie.
Fonte: Science Daily