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Nel 2100 la faccia della terra sarà quasi irriconoscibile

Secondo quanto pronosticato attraverso uno studio effettuato da ricercatori della NASA in collaborazione con un team del California Institute of Technology, alla fine del secolo, la distribuzione di specie di piante e alberi varierà del 40%. I ricercatori hanno sviluppato una proiezione basata sui dati relativi ai cambiamenti climatici in corso. Le zone temperate saranno le più colpite. Il cambiamento avverrà in modo lento perché le piante in condizioni climatiche sfavorevoli avranno una minore capacità di riprodursi e cercheranno di resistere; a scoraggiare ulteriormente la migrazione di piante e animali,  saranno lo sviluppo urbano e le modifiche all’ambiente. Alcune specie potrebbero adattarsi al clima, altre estinguersi e altre ancora migrare. Zone temperate come il Mediterraneo, il versante orientale dell’Africa equatoriale, una parte del Sud America saranno le più colpite e vedranno mutare il loro ecosistema in modo cospicuo; dove c’era la tundra ci saranno foreste, dove c’erano foreste ci saranno praterie.

Scientific American

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