Monta la psicosi in Europa per il batterio killer. Per l’Oms è “una variante nuova, estremamente contagiosa e tossica” il ceppo di Escherichia Coli identificato come 0104:H4 che si è scatenato ad Amburgo e che finora ha ucciso 18 persone, di cui 17 in Germania ed una in Svezia, e rischia di provocare nuove tensioni commerciali in Europa. La Russia ha deciso di bloccare l’import di frutta e verdura. Spagna e Portogallo, accusate ingiustamente di essere la causa dell’epidemia, vogliono chiedere il rimborso per i danni subiti dai loro agricoltori. A lanciare l’allarme sul ceppo di E.Coli che può provocare la mortale sindrome emolitico-uremica (Seu) è stata l’Organizzazione mondiale della Sanità, specificando che la variante individuata negli ultimi test di laboratorio ha geni che la rendono “resistente ad alcune classi di antibiotici” e che finora non era mai stata “individuata prima in un focolaio di infezione”.
La scoperta è stata fatta da scienziati cinesi del Genomics Institute di Pechino che hanno effettuato esami da campioni provenienti dalla Germania. Un dato che da solo dimostra come quello del batterio-killer sia caso che preoccupa le autorità sanitarie di tutto il mondo. Le persone contagiate in Europa al 31 maggio per l’Oms sono ufficialmente 1.614 (di cui 1534 in Germania e 470 hanno sviluppato la Seu), ma secondo altre fonti sanitarie tedesche il totale sarebbe già a quota 2.000. La preoccupazione monta, l’Oms ha registrato casi ormai in una decina di paesi, ed il consumo di ortaggi crolla, anche se le autorità nazionali – comprese quelle italiane – lanciano messaggi rassicuranti. Secondo la Commissione europea, per bocca della responsabile della Direzione generale della Sanità, Paola Testori Coggi, ad essere “preoccupante” è “la situazione nella zona nord della Germania, non per tutta l’Europa”. La certezza finora è che tutte le vittime dell’epidemia sono passate per Amburgo. Il focolaio del contagio sarebbe quindi circoscritto. Ma mentre da una parte è chiaro che all’ origine del problema non ci sono i cetrioli spagnoli, inizialmente messi sotto accusa dalle autorità tedesche e già ufficialmente ‘scagionati’ ieri, dall’altra è chiaro pure che la fonte dell’infezione non è stata ancora identificata. Nell’incertezza, l’agenzia per la protezione dei consumatori di Mosca ha deciso di bloccare tutte le importazioni di frutta e verdura dai paesi dell’Unione europea in Russia. La decisione è stata immediatamente giudicata “sproporzionata” dalla Commissione europea. Bruxelles ha chiesto spiegazioni ufficiali per una scelta che può provocare seri danni economici. “Non c’é particolare pericolo sulla frutta e sui legumi che vengono dalla Unione europea” ha detto Frederic Vincent, portavoce del Commissario europeo per la salute John Dalli, rilevando come l’Ue sia il primo fornitore di frutta e verdura per la Russia, ma anche come questa sia il primo mercato per l’export orto-frutticolo europeo, un mercato che vale fra i 3 ed i 4 miliardi di euro all’anno. E proprio per limitare i danni al settore agricolo, il premier spagnolo Zapatero ha definito “errore clamoroso” le affrettate dichiarazioni delle autorità tedesche nei primi giorni dell’epidemia. Zapatero ha anche annunciato che chiederà i danni, senza però precisare se Madrid esigerà la compensazione al governo tedesco o all’Unione europea, a sua volta accusata di essere stata lenta nella reazione. Sulla sua scia si è messo il ministro portoghese dell’Agricoltura, Antonio Serrano: “La Spagna è il paese più colpito, ma anche il Portogallo è stato molto danneggiato”.
Fonte: ansa