Rivnenska Oblast e Zhytomyrska Oblast sono due zone situate nei dintorni di Cernobyl. A distanza di 25 anni dall’incidente alla centrale, Green Peace si è recata con alcuni operatori in questi territori per verificare il loro attuale stato di contaminazione. I volontari di Greenpeace hanno acquistato diversi prodotti alimentari, sia direttamente da contadini sia in alcuni mercati di zona, e li hanno analizzati per vedere se contenessero tracce di sostanze radioattive.
Dalle analisi è emerso che il 93% del latte contiene grosse concentrazioni di Cesio-137 in quantità superiori ai livelli tollerati dall’organismo tra le 1.2 e 16.3 volte. L’esplosione coinvolse 18.000 km quadrati di terreni agricoli e 35.000 km quadrati di boschi ancora oggi contaminati dalle radiazioni. L’associazione si è recata sul posto perché il governo ucraino due anni fa ha interrotto l’attività di monitoraggio sull’ambiente e sui prodotti agricoli, compromettendo la raccolta di dati utili alla valutazione degli effetti delle radiazioni. Tuttavia i danni causati si ripercuoteranno sulla salute della popolazione e sull’ambiente per molti anni ancora. Stessa situazione riguarda il Giappone, che forse solo oggi aveva iniziato a superare le conseguenze delle bombe atomiche della seconda guerra mondiale. Le radiazioni agiscono all’istante sull’uomo e sull’ambiente e non c’è modo di arrestare il loro effetto.
Fonte: greenpeace