Le cellule staminali, la cui particolarità è quella di non essere specializzate e di potersi quindi trasformare in altri tipi di cellule, così da poter essere utilizzate per riparare tessuti o ricostruire organi, secondo recenti studi potrebbero essere dannose per l’uomo.
A lanciare l’allarme è uno studio congiunto dell’Istituto Europeo di Oncologia, dell’Istituto FIRC di Oncologia Molecolare, dell’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica e il Dipartimento di Biologia Molecolare dell’ Università di Ginevra, insieme al Politecnico Federale di Losanna.
Secondo questa ricerca, infatti, a creare una problematica che potrebbe addirittura portare all’insorgenza di un tumore, è l’instabilità di queste cellule riprogrammate. Il passaggio da una fase all’altra di questa trasformazione ha degli effetti collaterali, il mutamento di cellule adulte in cellule “primitive”se da una parte risolve il problema etico dall’altra sta portando ad una disillusione nei riguardi di quel ramo della ricerca che sembrava poter essere la soluzione di molti problemi.
Tuttavia, preso atto di questa nuova situazione, si sta già cercando di individuare e isolare quei geni, utilizzati nella fase di trasformazione, portatori di queste devianze; ad oggi sembra essere il c-Myc la causa di questa instabilità, sambra, infatti, che le cellule create non utilizzando questo siano più stabili.
Fonti: Ansa