Ore ed ore nel letto senza riuscire a prendere sonno, eppure la stanchezza c’è, un pò di riposo ci vorrebbe davvero ma, niente da fare, gli occhi sono ancora aperti e vigili. E mentre ci si rigira fra le coperte, immaginandosi già il giorno seguente girovagare in ufficio come uno straccio, è bene sapere che le conseguenze dell’insonnia protratta nel tempo potrebbero essere ben peggiori di un semplice mal di testa o qualche ruga di troppo. I ricercatori dell’università di Warwick, infatti, spiegano che la mancanza cronica di sonno risulta essere correlata ad un maggior rischio di incidenza di malattie cardiovascolari e di ictus. Le percentuali di rischio aumenterebbero del 48% per quel che riguarda eventuali attacchi cardiaci, e del 15% se si parla di ictus.
La ragione risiederebbe nel fatto che in situazioni di protratta carenza di sonno l’organismo produrrebbe una maggior quantità di ormoni e di sostanze chimiche nocive per la salute e strettamente connesse alle malattie cardiache.
I dati dello studio, pubblicati sull’European Heart Journal e resi noti sul Guardian, non devono allarmare, ma piuttosto sollecitare le persone con problemi di insonnia ad intraprendere terapie adeguate per ristabilire un corretto ciclo sonno-veglia. Mentre chi non dorme perché amante delle uscite notturne, ci pensi su per rivedere il proprio stile di vita.