Fogli pieni di segni, forme e colori sparsi un po’ovunque: non è difficile trovarne nella stanza di bambini e adolescenti e, se per i genitori sono soltanto sinonimo di disordine, per gli specialisti possono essere un utile strumento di comprensione dello stato d’animo. In fondo, che l’arte sia l’espressione di un moto interiore non è una novità; guardando un disegno è possibile capire tante cose; la predilizione per determinati colori, per esempio, suggerisce quelle che sono le inclinazioni della persona, sebbene è utile ricordare che qualsiasi interpretazione deve essere contestualizzata.
L’arte, però, può avere anche funzione terapeutica, utile non solo per sviluppare la fantasia e la creatività, ma anche per risolvere situazioni di disagio tipiche dell’età infantile e adolescenziale,
con risvolti positivi su più fronti: svolgere attività manuali è sempre un’occasione di sfogo, che aiuta a sciogliere le tensioni interiori, evitando così un eccessivo controllo delle emozioni che potrebbe sfociare in atteggiamenti aggressivi. L’uso variegato di tutti i colori, poi, favorisce lo sviluppo di una mentalità più flessibile, pronta a considerare le cose con apertura, a fare valutazioni su più binari, per così dire. Anche modellare o disegnare forme di vario tipo è significativo, anche in questo caso per avere un atteggiamento più morbido nei confronti della realtà circostante e verso sé stessi.
Gli psicologi, a questo proposito, danno alle forme tonde un significato molto importante, perché in opposizione agli spigoli, che spesso sono manifestazione di atteggiamenti spigolosi.
Insomma, se è vero che una buona terapia deve essere fatta ad regola d’arte, anche l’arte può essere una valida terapia.