• Novembre 23, 2024 9:12 am

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Lo Stato, da anni ormai, taglia i fondi per l’istruzione e per la ricerca e così nel nostro paese assistiamo impotenti alla fuga di cervelli; ma c’è chi, nonostante tutto, ha deciso di rimanere e, nonostante la situazione di crisi, porta avanti i suoi studi, grazie anche all’internazionalizzazione della ricerca che gli permette di avvalersi di fondi stranieri e privati pur rimanendo a casa sua. Questa è la storia della ricerca portata avanti dall’Università di Padova e da quella di Camerino in collaborazione con l’Institut de Recherche en Science de la Santé di Bobo Djoulasso, Burkina Faso; ricerca finanziata dalla “Bill and Melinda Gates Foundation”, fondazione istituita per sostenere la ricerca sul controllo delle tre grandi endemie mondiali: AIDS, malaria e tubercolosi.

Alla base di questa ricerca vi è la volontà di debellare la seconda malattia infettiva al mondo per mortalità, la malaria. L’equipe di studiosi sta concentrando le sue ricerche sullo studio degli effetti delle porfirine, da esperimenti di laboratorio sembra, infatti, che questi composti foto-sensibili, presenti in molti organismi vegetali e animali, possiedano una potente attività larvicida. Le larve ingeriscono queste porfirine, queste una volta nello stomaco, grazie ad una stimolazione della luce solare producono una serie di reazioni ossidanti che risultano fatali per la larva stessa.

Si stanno, quindi, cercando di ottimizzare queste caratteristiche delle porfirine, che, una volta ottimizzate, grazie alla collaborazione con l”Institut de Recherche en Science de la Santé potranno essere testate in un territorio soggetto a questa problematica come il Burkina Faso.

Fonti: Ricerca Italiana

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