L’osteosarcoma è un tumore ad alto grado di malignità nella gran parte dei casi, la sua insorgenza, che si osserva essenzialmente nell’osso, si riscontra tipicamente nell’età infantile e nella prima giovinezza; esso si registra, cioè, prevalentemente in quella fascia d’età che va dagli 8 ai 20 anni, anche se questo non significa che non possano riscontrarsi casi in età inferiore o superiore.
La diagnosi, raramente precoce perché ad oggi non sono noti fattori che possano predire l’insorgenza della malattia, si basa essenzialmente sui sintomi, dolori e tumefazioni, e sugli esami radiografici (Tac, Risonanza e Scintigrafia), ma la parola finale spetta all’esame istologico, che conferma la natura della malattia.
L’iter terapeutico prevede tre diverse fasi: in un primo momento si interviene sul paziente con il trattamento chemioterapico, il cui scopo è quello di far decrescere la malattia; successivamente si effettua l’intervento chirurgico che, in circa il 90% dei casi, non rende necessaria l’amputazione degli arti, perchè si esegue una resezione che interessa soltanto la malattia (Nel 5 – 10% dei casi, invece, si deve purtroppo procedere all’amputazione); infine il paziente si sottopone nuovamente alla chemioterapia.
Al percorso terapeutico, segue il follow up, ovvero un controllo regolare del paziente, che si protrae per un periodo di circa 10 anni; inizialmente con intervalli di tempo molto stretti, in seguito più dilatati.
Il grande problema di questa forma tumorale è che 1/3 dei pazienti sviluppa metastasi o comunque presenta una ripresa della malattia a livello locale nell’arco dei due o tre anni successivi all’intervento chirurgico. Questo è un evento impegnativo nella storia del paziente, perché soltanto il 20% di coloro nei quali la malattia si ripresenta può ottenere una guarigione completa.
Allo stato attuale non sono noti i meccanismi profondi della malattia; con molta probabilità essa è legata a fenomeni che coinvolgono l’attività delle cartilagini e del metabolismo scheletrico, così come pure si ipotizza che tra i fattori predisponenti possa esservi l’esposizione a radiazioni, ma la causa vera e originaria è ancora sconosciuta. Sicuramente in futuro la ricerca riuscirà a dare una spiegazione.
L’osteosarcoma è una malattia rara: in Italia si registrano 120 casi l’anno, ovvero annualmente si verificano 2 casi per milione di abitanti.